Velocità istantanea: come cambia il modo di comunicare

Messaggi istantanei, mail, post, e chat di gruppo. È il nuovo modo di comunicare dell’era che stiamo vivendo. Una digitalizzazione estesa che ha investito molti aspetti della nostra vita, tra cui la comunicazione stessa. Quel desiderio dell’essere umano di condividere parole e sensazioni con qualcuno non è quindi morto, ma si è evoluto.

È cambiato e si è adattato ai tempi moderni, dove spesso non riusciamo a stare al passo di una vita che va troppo veloce. Sono infatti cambiati i ritmi di una giornata che non ha tempo di fermarsi, ma preferisce leggere le informazioni da uno schermo che le mostra in ordine cronologico e preciso.

I social hanno radicalmente cambiato la comunicazione, una volta per tutte. Una password, un contatto mail e sì è miracolosamente in contatto con amici vicini e lontani. Non servirà scrivere a nessuno, ma sarà sufficiente un post o una foto che comunicare uno stato d’animo, una sensazione, un’emozione.

Una comunicazione quindi veloce, rapida, senza perdite di tempo e soprattutto senza carta e penna. Addio quindi a cartoline, lettere, telegrammi o fax per lasciar spazio ai metodi moderni, forse meno romantici, ma molto più veloci ed efficaci.

Addio chiamate

Se per i giovani questo modo di relazionarsi è scontato e normale, le generazione passate trovano difficoltà nell’adattarsi alla nuova epoca. Sono coloro che erano abituati al rapporto faccia a faccia facendo a meno di oggetti tecnologici che operassero da veri e propri ponti.

Sono coloro i quali hanno accolto novità così rivoluzionarie come il telefono cellulare e che oggi, di fronte a questo ulteriore avanzamento tecnologico, non riescono a stare al passo e conservano con orgoglio quello che appaiono agli occhi dei più giovani vere e proprie “tradizioni” legate al mondo della comunicazione, come la chiamata.

I nostri genitori infatti, così come i nostri nonni, si confermano gli amanti per eccellenza delle conversazioni telefoniche. Riescono ancora a ritagliarsi un po’ di tempo e dedicarlo esclusivamente ad una sola persona, dandogli un’attenzione che è rara in questi tempi.

I giovani invece no: per loro la comunicazione è multipla e non unidirezionale come in passato e diverse sono quindi conversazioni aperte allo stesso momento. Ormai abbandonate sono le chiamate che stanno sempre più perdendo il passo con i preferiti messaggi vocali che, oltre ad essere più economici, associano la funzione di un normale messaggio con la possibilità di ascoltare la voce dell’altra persona.

Non smettere di comunicare

E così la comunicazione non è più nelle strade o nelle piazze ma è nelle case, negli schermi di computer e telefoni di tutti quegli utenti registrati o appartenenti alla nostra comunità virtuale. Se prima la comunicazione era rappresentata da un atteggiamento, un modo di fare, di guardare o ad un’azione, ora tutto è concentrato in messaggi rapidi dal linguaggio semplice e modificato.

Una comunicazione efficace ma sicuramente molto più fredda, dove non c’è contatto, al di fuori di quello delle nostre dita con la tastiera. Come tutte le cose di cui possiamo beneficiare sulla faccia della terra, non condanniamo l’uso ma l’abuso, in questo caso, di strumenti che sono potenzialmente utili, ma che portano all’isolarsi in una realtà virtuale e di plastic.

Ed è bene quindi fermarsi ogni tanto e pensare che, indipendentemente dal mezzo che usiamo, non dobbiamo dimenticarci mai di esprimere i nostri sentimenti.