Universo di sapere: la sete di conoscenza dell’uomo

Terra, sole e luna. È questo l’immaginario prevalente per la maggior parte della società. Tre entità, due delle quali scandiscono la luce ed il tempo di quella sfera infinitamente grande dove noi viviamo, la Terra. Grandi ricerche, anni di osservazione e continue spedizioni non lasciano ormai più scampo alla fantasia dei nostri figli i cui disegni hanno sempre visto la Terra al centro e tutti gli altri pianeti grigi intorno.

Un grigio scuro color polveriera a testimonianza di una vita che non è mai iniziata o che è finita del tutto. Ma l’essere umano, essere incontentabile e curioso per natura, vuole sempre di più. Vedere per credere, quasi a voler disturbare un equilibrio dato per vero in cui tutti si rispecchiano troppo comodamente. E così si organizzano grandi spedizioni nell’universo, uno spazio vuoto perforato da navicelle ultramoderne finanziate da investimenti a tanti zeri.

Marte, il pianeta rosso ricco di acqua

Un tempo si parlava solo della luna, la scoperta della quale andava di pari passo con la comparsa di agenzie di viaggio “spaziali” che raccoglievano prenotazioni postdatate. Ora è il turno di un altro oggetto misterioso che si cela in qualche angolo dell’universo, il pianeta Marte.

Fino ad oggi l’unica cosa che sappiamo è che Marte, oltre ad essere una divinità dell’antica Grecia, è un pianeta del sistema solare dal colore rosso tendente al rosa. Dopo le prime osservazioni risalenti all’epoca di Galileo, solo nel ventesimo secolo sonde automatiche, soprattutto a stelle e strisce, vennero inviate sul pianeta volte a rilevare la presenza di possibili forme di vita.

La novità assoluta è che, benché non esistano prove ufficiali della presenza umana o animale sul pianeta, sembra che sul “pianeta Rosso” ci sia acqua allo stato liquido. La notizia, di quelle che capovolgono la concezione di un pianeta fatto solo di rocce e ghiacci, è stata data dalla Nasa ed è il risultato di una ricerca che si protraeva dal lontano 1970.

L’agenzia spaziale americana ha confermato l’esistenza di “lunghi crateri lunghi circa un centinaio di metri e larghi cinque” che contengono acqua salata alla stato liquido che ha la caratteristica di scorrere per poco tempo prima di evaporare, viste le temperature e i valori atmosferici.

Criteri simili a dei veri e propri ruscelli che sono stati individuati quando la temperatura del pianeta si attesta sopra determinati valori, stimati intorno ai 23 gradi. Ora l’attenzione si è spostata sulle cause che conducono a questo insolito fenomeno mai osservato prima.

C’è chi sostiene che la presenza di acqua sia dovuta allo scioglimento dei ghiacci durante l’estate; c’è chi ipotizza la presenza di falde acquifere nel sottosuolo o chi preferisce attribuire la causa all’aumento dell’umidità marziana in alcuni periodi dell’anno.

In attesa di una risposta definitiva, tutto ciò è tema di dibattito ed apre le porte a risvolti interessanti. Scenari futuri che allargheranno la questione sulla presenza umana passata o futura sul pianeta. Ad oggi, non sappiamo ancora se c’è o ci sia stata vita extra terrestre su marte, ma la scoperta di acqua ne aumenta concretamente la possibilità.