Ovunque nel mondo

Da sempre fulcro della cultura e del sapere, la biblioteca ha rappresentato nel tempo il simbolo della storia e della tradizione di un popolo. Le troviamo in tutto il mondo e soprattutto, a differenza delle Università, sono presenti ovunque: dalle grandi città ai piccoli borghi, nessuno escluso.

La biblioteca, da spazio riservato quasi esclusivamente a letterati e scienziati, è diventata oggigiorno accessibile a chiunque abbia voglia di conoscere in modo autonomo e gratuito. Un processo importante e prezioso che fanno delle biblioteche un luogo vitale e non sostituibile da nessuna lettura virtuale fatta nei moderni tablet o smartphone.

Le biblioteche stanno quindi riacquistando il loro assoluto valore e sempre più provvedimenti ed iniziative vengono promossi per conservare o risanare questi luoghi “sacri” che molte volte vengono trascurati da autorità e collettività.

Una delle ristrutturazioni più recenti riguarda la più antica biblioteca del mondo. La troviamo a Fez, nella parte settentrionale del Marocco. Un luogo mistico dove storia, profumi, colori e cultura si mischiano dando vita ad una città che è famosa per essere la culla degli usi e della cultura islamica.

Un patrimonio da conservare

Fondata nell’ 859 da una studiosa ed intellettuale musulmana, Fatima Al-Fihry, la biblioteca era stata affetta nel corso del tempo da molti problemi tecnici ed impedimenti strutturali che mettevano in serio rischio la conservazione delle opere presenti all’interno, soprattutto quei rari ed antichi manoscritti dei filosofi arabi.

Le condizioni climatiche del luogo, caratterizzate da alta umidità, e la scarsa, se non assente, manutenzione, avevano portato alla momentanea chiusura della biblioteca di Fez, detta anche biblioteca Al Qarawiyyin. Dopo tre anni di lavori, a maggio 2016, la biblioteca è stata riaperta.

Tra le soluzioni più importanti, è bene citare che la nuova struttura sfrutta dei pannelli solari per utilizzare l’energia del sole e si è dotata di un impianto per la regolazione della temperatura, in modo da combattere il grande problema dell’umidità.

La biblioteca, dotata anche di nuove sale letture, aree per il ristoro e nuovi uffici amministrativi, è inserita in un progetto volto ad esporre mostre temporanee o permanenti all’interno della cupola risalente al tredicesimo secolo.

Il nuovo centro di aggregazione

E così la biblioteca più antica del mondo è salva e non è più in pericolo, guerre civili e terrorismo permettendo. A riaprire non è solo la biblioteca, ma ritorna soprattutto l’accesso libero ed autonomo alla lettura di un popolo, desideroso di confrontarsi e di assorbire le conoscenze conservate tra gli scaffali della stessa.

Il processo di rinnovamento e di apertura culturale non riguarda soltanto studenti e ricercatori, ma la libreria sarà aperta al pubblico e quindi al popolo. Si crea così, a Fez e nel mondo, un nuovo concetto di biblioteca, non costituita soltanto da libri ma fatta di idee nuove che hanno la possibilità di essere condivise, pensate e sviluppate in questo luogo.

La biblioteca si afferma così come il nuovo centro di aggregazione per coloro che riescono a svincolarsi dal mondo virtuale che non potrà mai esaudire la nostra sete di cultura.